Siete mai stati o avete mai sentito parlare della Riviera del Conero? Se la risposta a queste due domande è no, è arrivato il momento di rimediare! E se vi state domandando perché, basteranno un breve racconto fatto di parole e immagini per convincervi.
La Riviera del Conero è il luogo in cui ho deciso di festeggiare i miei 30 anni (ad agosto 2017); regalando a me e a Marco un weekend lungo 5 giorni alla scoperta di un tratto di costa fra i più belli d’Italia, la cui bellezza sta venendo fuori proprio adesso. Non a caso le Marche sono state inserite da Lonely Planet fra le 10 regioni da visitare nel 2020.
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Destinazione Marche: weekend nei colli dell’infinito
La Riviera del Conero e i colli dell’infinito sono un tripudio di colori che lascia senza fiato chi vi si trova davanti; è qui che il verde del Monte Conero si fonde magistralmente con l’azzurro del cielo, il blu intenso del mare e il bianco accecante dei sassi che ricoprono le spiagge selvagge.
Spiagge, calette e grotte – raggiungibili via mare o attraverso uno dei 18 sentieri del Parco – sono circondate da una rigogliosa vegetazione di corbezzoli; in greco κόμαρος. Da qui deriva il nome della regione.
6 cose da non perdere nella Riviera del Conero
La Riviera del Conero fa parte di un Parco Naturale Regionale creato nel 1987, che abbraccia sia zone a picco sul mare sia aree dell’entroterra. Le cose da vedere sono davvero tante, insieme scopriremo le 6 da non perdere; lasciandoci così alle spalle un ottimo motivo per tornare.
1. Ancona e la spiaggia del Passetto
La città di Ancona è stata la prima tappa marchigiana del nostro viaggio. Solitamente meta di passaggio per chi deve raggiungere la Croazia, Ancona è in realtà piena di arte, architettura, chiese e punti panoramici affacciati sul mare; primo fra tutti il Duomo di San Ciriaco, cattedrale romanico-bizantina che sorge sulla sommità del Colle Guasco e regala una vista mozzafiato sulla città e il porto.
Scendendo le scale sul fianco sinistro del Duomo, incontriamo l’Anfiteatro Romano, Piazza del Plebiscito – meglio nota come Piazza del Papa in onore di Clemente VII -, la Chiesa del Gesù e la Chiesa di San Francesco alle Scale per poi attraversare il centro storico e raggiungere il Passetto.
Il Passetto è un rione di Ancona con un parco verde affacciato sul mare al cui centro sorge il Monumento ai Caduti – un piccolo tempio degli anni ’30 costruito in memoria dei caduti della Grande Guerra – e da cui si dipartono due lunghe scalinate scavate nella roccia che conducono alla cosiddetta Spiaggia del Passetto, delimitata dalle Grotte del Passetto – ormai acquistate dagli anconetani e attrezzate come fossero vere e proprie taverne – e dalla Seggiola del Papa, uno scoglio di roccia bianca così chiamato per la sua forma particolare.
2. Le spiagge nascoste della Riviera del Conero
Le spiagge della Riviera del Conero si trovano alle pendici di un promontorio alto quasi 600 metri (il Monte Conero), sono caratterizzate dalla presenza di un ambiente selvaggio, sassi, scogli e acque cristalline e possono essere raggiunte a piedi – spesso percorrendo uno dei sentieri del Parco – o via mare.
La Spiaggia delle due Sorelle e la Spiaggia dei Gabbiani
La Spiaggia delle Due Sorelle e la Spiaggia dei Gabbiani si trovano a Sirolo e sono due fra le più belle di questo tratto di costa adriatica. La prima può essere raggiunta in traghetto, da Numana, in pedalò o canoa; mentre la seconda soltanto con mezzo proprio.
Noi le abbiamo raggiunte entrambe con la canoa noleggiata nell’ultimo stabilimento balneare di Sirolo (Bagno Silvio), a pochi passi dalla cosiddetta Spiaggia dei Sassi Neri, al costo di 10,00 € l’ora. In canoa, per raggiungere la Spiaggia delle Due Sorelle si impiegano circa 30 minuti e da lì alla Spiaggia dei Gabbiani una decina di minuti; ma non temete la vostra fatica sarà ripagata dall’essere sospesi fra il verde selvaggio del Conero e l’azzurro intenso del mare.
Nessuna delle due spiagge è attrezzata, il consiglio quindi è quello di portare con sé, oltre alle scarpine da scoglio, dell’acqua e qualcosa da mangiare; se poi ci scappa anche un piccolo ombrellone da mare per ripararsi dal sole ancora meglio. La Spiaggia delle Due Sorelle è diventata il simbolo della Riviera del Conero e di conseguenza è abbastanza frequentata; mentre la Spiaggia dei Gabbiani è ancora poco nota e per questo vi sembrerà di essere naufragati su un’isola deserta.
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3. Tramonto nella Baia di Portonovo
Uno dei momenti più romantici della vacanza è stato il tramonto visto dalla Baia di Portonovo, soprannominata la Baia Verde per via della flora che la circonda, sorseggiando uno spritz. Un momento di vero relax, pace e tranquillità.
4. I luoghi dell’infinito: Loreto e Recanati
Ad appena 5 km l’una dall’altra, le cittadine di Loreto e Recanati sono una tappa obbligata per chi decide di visitare la Riviera del Conero. Loreto è la città che ospita il più importante santuario mariano d’Italia e il secondo più importante al mondo dopo Lourdes:il Santuario della Santa Casa dove, secondo la leggenda, la casa di Maria di Nazareth fu portata in volo dagli Angeli alla fine del XIII secolo ed intorno cui sorse proprio, nel 1468, l’attuale santuario.
Recanati è la città che ha ispirato Giacomo Leopardi nella scrittura dei suoi componimenti poetici. Si tratta di una ricca cittadina immersa fra le colline caratterizzata dalla presenza di eleganti palazzi sette-ottocenteschi e dove la visita non può che iniziare dalla piazzetta de “Il sabato del villaggio”; continuare passando davanti alla Torre del Borgo e concludersi guardando l’Infinito, da una terrazza ove lo sguardo corre dall’Adriatico all’Appennino.
5. Le Grotte di Frasassi
Le Grotte di Frasassi sono un vero spettacolo della natura. Siamo sempre nella Riviera del Conero ma ci siamo spostati verso l’entroterra, a circa 1h di macchina dalla costa, e ci troviamo nel comune di Genga a pochi passi da spettacolari grotte di origine carsica scoperte nel 1971.
Informazioni utili: durante il periodo estivo le visite guidate alle Grotte di Frasassi iniziano ogni 10 minuti e durano circa 90′. È possibile lasciare l’automobile in un comodo e ampio parcheggio e raggiungere le grotte tramite un pulmino il cui trasporto è compreso nel prezzo del biglietto (ticket adulto 18 €). All’interno delle grotte la temperatura rimane costante intorno ai 13-14°, è quindi consigliabile portare con sé una felpa o una giacca.
Il percorso turistico è adatto alle diverse fasce di età, non occorre essere allenati né attrezzati, e si snoda lungo un tragitto di circa 1500 metri che attraversa 5 sale: la sala Abisso-Ancona o sala della scoperta, per via della città di provenienza di chi l’ha scoperta, è la prima sala che si incontra ed è senza ombra di dubbio la più bella (motivo per cui non era possibile scattare fotografie).
Si tratta di un’enorme cavità, fra le più grandi al mondo, che per dimensioni potrebbe tranquillamente contenere il Duomo di Milano e al cui interno si possono osservare stalattiti e stalagmiti alte decine di metri che sono valse loro il nome di Giganti. Il percorso continua passando attraverso le altre 4 sale: la Sala 200, per via della sua estensione, la Sala Gran Canyon, per via delle crepe in fono alle quali si trovano cavità completamente allagate, la Sala dell’Orsa (di cui avete la foto poco sopra) e la Sala dell’Infinito.
6. Il Tempio del Valadier
Usciti dalle Grotte di Frasassi ci siamo avventurati in una ripida salita di 700 metri sotto il sole cocente di inizio Agosto per raggiungere il Tempio del Valadier che vedete in foto. Si tratta di un affascinante rifugio di forma ottagonale che sorge a pochi passi dall’eremo di Santa Maria Infra Saxa, all’ingresso di una grotta fra Genga e Frasassi. Soprannominato il rifugio dei peccatori, perché destinato da Papa Leone XII alle anime che volevano chiedere perdono, il tempio ricorda lo stile neoclassico e prende il nome dall’architetto che lo costruì.
Il nostro viaggio nella Riviera del Conero finisce qui. Cinque giorni sono pochi per riuscire a vedere e godere di tutte le bellezze che le Marche in generale e non soltanto la Riviera del Conero nascondono. Mi sento di dire che questo è stato solo l’inizio di un viaggio che non può che continuare 🙂