Quando si parla di Provenza vengono subito in mente i campi di lavanda; distese sconfinate, dal profumo intenso, di piccoli cespugli di colore viola. Invece questo viaggio di 7 giorni in Provenza ci ha regalato molto di più, facendoci scoprire un Sud della Francia da cartolina. Ricco di bellezze naturali, storiche, artistiche e paesaggistiche.
Una volta deciso che a giugno saremmo andati 7 giorni in Provenza, abbiamo studiato un itinerario on the road e ad anello che ci permettesse di vedere quante più cose possibile. La Provenza è infatti divisa in 6 dipartimenti molto diversi fra loro. Basta voltare l’angolo per sconfinare da una regione all’altra e incontrare montagne con cime innevate, colline pedemontane coltivate a vite e ulivo, gole e canyon; coste frastagliate da insenature che ricordano i fiordi norvegesi, città storiche, borghi arroccati, animali in libertà.
Selezionare le cose da vedere non è stato facile. Qualcosa doveva restare necessariamente fuori dal percorso, ma col senno di poi siamo contenti dell’itinerario di viaggio che è venuto fuori e anche di esserci lasciati alle spalle un buon motivo per tornare.
Indice dei contenuti
Informazioni generali per un tour di 7 giorni in Provenza
Il viaggio in Provenza è durato una settimana, un tempo che si è rivelato sufficiente per visitare posti meravigliosi a poca distanza l’uno dall’altro. Il modo migliore per scoprirli è in auto; guidando su strade tranquille, panoramiche e poco trafficate.
Giorni di viaggio: 7 (da domenica 09 a sabato 15 giugno 2019)
Mezzi utilizzati: la nostra auto (una macchina a metano)
NB. Facciamo subito una postilla sul metano perché il gas naturale non si trova facilmente in Provenza. Durante il nostro viaggio abbiamo trovato soltanto 2 distributori, uno ad Antibes e l’altro ad Arles. All’estero, inoltre, gli automobilisti devono fare rifornimento da soli; ma non spaventatevi, dopo lo spaesamento iniziale tutto fila liscio!
Posti visti (l’elenco completo): Aix-en-Provence, Parco Naturale Regionale della Camargue (con Saintes-Maries-de-la Mer e Aigues Mortes), Arles, Abbazia di Montmajour, Parco Naturale Regionale delle Alpilles (con Les Beaux de Provence, Val d’Enfer e Saint Rémy de Provence), Avignone, Pont du Gard, Parco Naturale Regionale del Luberon (con Gordes e l’Abbazia di Sénanque, Apt, Roussillon e i sentieri dell’Ocra, Lacoste, Lourmarin), Cappella di Sainte-Roseline, Antibes, Monaco.
Quando andare in Provenza: ogni momento tra la primavera e l’autunno è quello buono per essere circondati da colori e profumi, ammirare lo spettacolo della fioritura o la magia del foliage; fare un tuffo nelle calanques della riviera francese o concedersi lunghe passeggiate nel verde o fra città Patrimonio dell’UNESCO.
Quando vedere la fioritura della lavanda: il periodo della fioritura della lavanda in Provenza varia di anno in anno a seconda del meteo e della zona. Ogni giorno fra giugno e agosto può essere quello buono.
Durante il nostro viaggio di 7 giorni in Provenza a metà giugno di lavanda ne abbiamo trovata poca: siamo riusciti a vederla a Saint-Rémy-de-Provence, nel dipartimento delle bocche del Rodano, e in Vaucluse, lungo la strada che separa Avignone da Pont du Gard. Mentre non siamo riusciti a vederla a Sénanque, uno dei luoghi più fotografati durante il periodo di fioritura della lavanda, perché era stata appena piantata.
NB. Per chi desidera programmare un viaggio in Provenza in occasione della fioritura della lavanda, il periodo migliore per ammirare i campi viola di Valensole e Sénanque è la seconda metà di luglio.
Quanto costa andare in Provenza: un viaggio di 7 giorni in Provenza non è particolarmente costoso. Gli alberghi costano sui 35/40 Euro a testa a notte e i pasti sui 25 Euro a testa – la Francia, infatti, è la patria del menu a prezzo fisso.
NB. Quando parliamo di pasti facciamo soprattutto riferimento alle cene visto che a pranzo, girando, è più comodo optare per spuntini veloci. Panini e insalate acquistate in boulangerie o al supermercato.
I mercati provenzali: i mercati sono un tratto distintivo della Provenza. Colorati e profumati permettono di immergersi nel tessuto cittadino, sentirsi uno del posto e cogliere le differenze fra una regione e l’altra. I mercati provenzali sono il luogo ideale per assaggiare le specialità locali – vino, olio, olive, miele, confetture, salumi – e acquistare piccoli souvenir – dai sacchettini di lavanda ai saponi di Marsiglia passando per i profumi.
7 giorni in Provenza: gli alberghi
Aix-en-Provence: Hôtel Le Mozart, 90 Euro una notte in camera doppia. Pulito e accogliente, dotato di parcheggio (anche se piccolo e con pochi posti disponibili), dista 10 minuti a piedi dal centro storico.
Arles: ibis budget Arles, 129 Euro due notti in camera doppia. Pulito e accogliente, dotato di piscina all’aperto e un ampio parcheggio. Centro storico raggiungibile a piedi in circa 15 minuti.
Avignone: ibis budget Avignon Centre, 60 Euro una notte in camera doppia. Meglio spendere qualcosina di più e scegliere una struttura più confortevole. La camera era a malapena accettabile e affacciata su una strada trafficata. Unica nota positiva la posizione strategica alle porte del centro.
Apt: L’Aptois, 69 € una notte in camera doppia. Pulito e accogliente, comodo per visitare Vaucluse e Luberon districandosi fra borghi arroccati, cave dell’ocra e mercatini.
Antibes: ibis Sophia-Antipolis, 81 Euro una notte in camera doppia. Struttura pulita e accogliente dotata di ogni comfort fuori dal traffico delle strade di Antibes, che si raggiunge in auto in circa 10 minuti. Posizione comoda per spezzare il rientro in Italia.
NB. Durante la settimana in Provenza non abbiamo usufruito del servizio colazione in albergo perché non era compreso nel pernottamento (avremmo dovuto aggiungere 10/15 Euro a testa in più per struttura). Abbiamo bypassato la cosa acquistando croissant e pain-au-chocolat appena sfornati nelle pâtisserie e boulangerie di cui la Francia è piena!
Booking.com7 giorni in Provenza: le tappe giorno per giorno
Giorno 1: viaggio + Aix-en-Provence
Per percorrere i 500 km che separano l’alta Toscana da Aix-en-Provence siamo partiti intorno alle 5 del mattino, così da riuscire ad arrivare a destinazione verso l’ora di pranzo. Il primo giorno è stato quindi in parte di viaggio, in parte destinato alla scoperta della graziosa cittadina che ha dato i natali a Paul Cézanne.
Aix-en-Provence è piuttosto raccolta e mezza giornata è stata sufficiente per passeggiare lungo le vie lastricate del centro, scoprire le fontane che zampillano nelle numerose piazze, ammirare le porte intagliate degli hôtel particulier, visitare l’atelier di Cézanne e la Cattedrale di San Salvatore.
Giorno 2: Camargue
Dopo Aix-en-Provence siamo partiti alla volta del Parco Naturale Regionale della Camargue: una delle aree naturali protette più belle d’Europa. Poco più di 90 chilometri e lo scenario cambia completamente: tori neri, cavalli bianchi, fenicotteri rosa, canneti e risaie passano davanti ai nostri occhi.
Durante le ore trascorse in Camargue abbiamo visitato il Parco Ornitologico di Pont de Gau dove fenicotteri, aironi, anatre e altre specie di uccelli vivono in semi-libertà; la cittadina balneare di Saintes-Maries-de-la-Mer – villaggio di pescatori con case in pietra bianca e importante meta di pellegrinaggio per i gitani – e il paesino fortificato di Aigues-Mortes, da cui nel Duecento è partita la settima crociata.
Giorno 3: Arles
Ad Arles abbiamo dormito 2 notti ma trascorso essenzialmente poco più di un giorno. 36 ore intense per immergerci nel passato glorioso della città: salire sugli spalti dell’Anfiteatro Romano e calcare le scene del Teatro Romano, passeggiare fra i resti delle Terme di Costantino, i Criptoportici e il Foro. Per chi non lo sapesse, infatti, Arles è il cuore dell’antica Gallia ed è seconda soltanto a Roma per la presenza di testimonianze romane.
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Arles è anche la città di Van Gogh e Gaugain; della casa gialla, il Ponte di Langlois, la Terrazza del café della sera. Un luogo magico per gli amanti degli impressionisti che qui possono ripercorrere le stesse strade del controverso pittore olandese e (ri)vivere l’atmosfera di alcune delle opere più famose.
NB. Per visitare Arles vi consigliamo di acquistare il Pass Liberté; un biglietto cumulativo che al costo di 12 Euro vi permette di visitare 4 monumenti a scelta, il museo d’arte contemporanea Réattu e un altro museo a discrezione.
Giorno 4: Les Alpilles
Les Alpilles è uno dei parchi naturali regionali più piccoli della Francia. Si trova a nord-est di Arles, nel dipartimento delle Bocche del Rodano, e si estende in un massiccio montuoso e calcareo attorno alla cittadina di Saint-Rémy-de-Provence.
Nel percorrere i 40 Km che separano Arles da Avignone abbiamo scoperto acquedotti, monasteri, borghi e paesaggi meravigliosi:
- l’Abbazia di Montmajour, importante meta di pellegrinaggi che sovrasta la pianura circostante dalla cima di un isolotto roccioso;
- Les Beaux de Provence, borgo arroccato su un altopiano roccioso che domina il paesaggio di Arles e della Camargue;
- la Val d’Enfer, una valle scavata nella roccia ai piedi del Castello di Les Beaux che sembra aver ispirato Dante nella stesura dell’Inferno della Divina Commedia;
- l’ospedale psichiatrico di Sain-Rémy-de-Provence, in cui Van Gogh si fece rinchiudere dopo essersi tagliato un pezzo d’orecchio e in cui realizzò alcune delle tele più celebri. La camera di Vincent ad Arles, L’autoritratto blu, La notte stellata per citarne alcune.
Giorno 5: Avignone e Pont du Gard
Avignone, capoluogo della Vaucluse (Valclusa), affascina il visitatore con gli edifici maestosamente decorati, la cinta muraria in perfette condizioni, le chiese, le cappelle e i conventi. Ma ci sono 2 monumenti più di altri che la rendono unica e vale la pena visitare: il maestoso Palazzo dei Papi, sede del papato per quasi un secolo durante il Trecento, e quel che resta dell’imponente Ponte di S. Bénézet; all’epoca di costruzione, capolavoro di ingegneria con 22 arcate lungo quasi 1 Km.
A metà strada fra Avignone e Nimes sorge l’acquedotto romano di Pont du Gard; una straordinaria opera di ingegneria idraulica, costruita intorno al 50 d.C, che testimonia la grandezza dei romani. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1985, oggi è il monumento antico più visitato di Francia e uno dei luoghi culturali più importanti d’Europa; tanto che la sua immagine la ritroviamo sulle banconote da 5 Euro.
Giorno 6: Luberon
L’ultimo giorno trascorso in Provenza ci ha portati ad attraversare il Parco Naturale Regionale del Luberon; a visitare borghi arroccati e abbazie cistercensi, scoprire mercatini provenzali, attraversare campi di lavanda e addentrarci in cave di ocra.
Gordes, Lacoste e Lourmarin sono i borghi arroccati del Luberon in cui ci siamo persi ammirando paesaggi da cartolina, assaggiando e acquistando prodotti tipici nei mercati settimanali. Roussillon è il villaggio dalle calde tonalità rosse, gialle e aranciate – da cui prende il nome – reso famoso dalle cave di estrazione di ocra.
Giorno 7: Antibes, Monaco e viaggio di ritorno
Il settimo e ultimo giorno abbiamo salutato la Provenza e fatta tappa in Costa Azzurra, Antibes e Monaco, per spezzare il viaggio di ritorno. La prima impressione, dopo esserci riempiti gli occhi di stupore e meraviglia attraversando i parchi naturali del Sud della Francia, non è stata delle migliori e il confronto rischia di diventare impietoso.
Dovremo darle una seconda opportunità, che ci permetta di scoprire le sfumature di blu e azzurro della costa, da un lato; le case in pietra, i balconi fioriti, i portoni colorati e la botteghe artigiane dell’entroterra, dall’altro. D’altronde si sa, ogni occasione è buona per sognare e programmare una nuova gita fuori porta!
Per organizzare il viaggio:
2 commenti
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