Ho passato anni a lamentarmi del posto in cui sono nata, una piccola città di provincia al confine fra Liguria e Toscana. Solo recentemente ho iniziato ad apprezzare e a guardare con occhi diversi i posti meravigliosi da cui sono circondata. Sarà che sono cresciuta, sarà che sono riuscita a trovare una qualche forma di equilibrio; alla fine ho capito che abitare in una piccola cittadina racchiusa fra due Regioni – così diverse e così belle – è una fortuna. Offre l’opportunità di vivere, visitare, scoprire e riscoprire località di indubbia bellezza, invidiate e famose in tutto il mondo.
Trekking fra le meraviglie del Golfo dei Poeti
Nell’articolo di oggi voglio parlarvi delle Cinque Terre, focalizzando l’attenzione su alcuni dei sentieri che i viandanti possono percorrere per scoprire le meraviglie del Golfo dei Poeti e della Liguria di levante.
Golfo dei Poeti: il Parco Nazionale delle Cinque Terre
Il mezzo più comodo per raggiungere i borghi incantati del Golfo dei Poeti è il treno; il modo migliore per visitarli è con la Cinque Terre Card che, al costo di 7,50 €, permette di salire e scendere dal treno illimitatamente nell’arco di una stessa giornata, accedere al Parco Nazionale delle Cinque Terre e fare trekking lungo una rete di oltre 120 km.
Dotati di calzature adatte e buona volontà, una domenica assolata del mese di maggio abbiamo deciso metterci in marcia e percorrere sentieri che per secoli sono stati l’unica via di collegamento tra un paese e l’altro e fra questi e l’entroterra.
Il Sentiero Azzurro delle Cinque Terre
A causa delle alluvioni che negli ultimi anni hanno colpito e danneggiato la zona, non tutti i sentieri sono aperti. Noi ci siamo cimentati con il sentiero n° 2, meglio noto come Sentiero Azzurro, che non presenta particolari difficoltà e ripaga della fatica fatta regalando bellissimi scorci panoramici.
NB. Il Sentiero Azzurro è lungo 3,5 km, presenta un livello medio di difficoltà e si percorre in circa 90-120 minuti.
Su consiglio di chi c’era già stato, abbiamo deciso di percorrerlo da Vernazza a Monterosso così da evitare (in salita) la serie interminabile di scalini che si incontrano prima di arrivare a Monterosso. Inutile dire che la fatica è stata ripagata dalle bellezze paesaggistiche e naturali, i profumi e i colori incontrati lungo il cammino; coltivazioni di viti, ulivi e agrumi, scorci panoramici sul Golfo e abitazioni colorate tipicamente liguri.
Visita ai Borghi arroccati delle Cinque Terre
Una volta scesi gli scalini che immettono nel borgo di Monterosso al Mare, ci siamo dedicati alla visita trasformandoci da esploratori in turisti. Veloce pranzo al sacco e tour della più popolosa delle 5 Terre, l’ultima venendo dalla Spezia, per fare un percorso a ritroso via treno alla scoperta di Vernazza, Manarola e Riomaggiore. Purtroppo all’appello manca Corniglia, che non abbiamo fatto in tempo a visitare.
Le Cinque Terre sono un tripudio di colori, odori e sapori; un gioiello della costiera ligure incastonato fra terra e mare che tutto il mondo ci invidia; dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 1997 e meta gettonatissima dai turisti nei mesi da maggio e settembre. Potendo scegliere sarebbe meglio visitarle con calma in bassa stagione, approfittando di una bella giornata dai caldi colori autunnali, per godere a pieno di quello che hanno da offrire.
La nostra giornata alle Cinque Terre è iniziata da Vernazza; borgo dominato dai resti di una serie di fortificazioni medievali risalenti all’XI secolo, con un castello, una torre cilindrica e casette dai colori vivaci separate tra loro da un’unica via centrale e da ripide scalinate dette “arpaie”.
Siamo poi passati a Manarola, gioiello urbanistico ricco di case-torri in stile genovese dove ogni anno l’8 dicembre accendono il Presepe illuminato più grande del mondo, prima di approdare a Riomaggiore, intreccio di viuzze ricche di botteghe tipiche e punti ristoro che si snodano fino a sfociare nel porticciolo caratterizzato dalle immancabili barche di pescatori arenate.
I due borghi sono collegati dalla Via dell’Amore, una strada pedonale di circa 1 km a picco sul mare che purtroppo al momento è percorribile solo in parte a causa della frana del 2012.
Prodotti tipici liguri da assaggiare
Per comodità visto che dovevamo cimentarci con il sentiero, per pranzo ci siamo portati dei panini. Ma se capitate in Liguria per la prima volta o comunque di rado, non potete non assaggiare la tipica focaccia ligure (in dialetto “fugassa“, ovvero cotta sul focolare) che molti mangiano a colazione imbevuta nel cappuccino.
Non avrete che da sbizzarrirvi fra testaroli conditi con pesto alla genovese e olio extravergine locale e parmigiano, torte d’erbi, acciughe di Monterosso; il tutto rigorosamente accompagnato da vino D.O.C. delle Cinque Terre. E ancora lo Sciacchetrà (un vino passito, dolce e liquoroso), i limoni – “oro delle Cinque Terre” da cui si ricavano marmellate, biscotti, crostate, dolci, limoncino – e il miele.
Lasciate le Cinque Terre godendovi lo spettacolo di un romantico tramonto sul mare e salutatele promettendovi di tornare a visitarle ancora una volta…