Il 2017 è stato l’anno dei nostri primi 30 anni. Potevamo scegliere modo migliore di festeggiarlo se non in viaggio? Il primo a oltrepassare la soglia dei venti, nella seconda metà di gennaio, è stato Marco e come regalo di compleanno ho deciso di portarlo un weekend a Barcellona; non solo una città della Spagna in cui non eravamo mai stati ma anche un luogo in cui avremmo potuto festeggiare in compagnia di alcuni amici e parenti. Quello che trovate in questo articolo, quindi, è il resoconto di un fine settimana breve ma intenso nella città della catalogna che non dorme mai. Vedere Barcellona in 2 giorni è difficile ma non impossibile con le giuste dritte e indicazioni; visitiamola insieme!
Come arrivare a Barcellona da Pisa
La prima cosa da sapere per non sprecare tempo prezioso, quando si hanno pochi giorni a disposizione per visitare una destinazione, è la scelta dell’aeroporto in cui atterrare; unita alla logistica degli spostamenti che dal terminal conducono verso il centro città. Per quanto riguarda Barcellona, le compagnie aeree low-cost che permettono di raggiungere Barcellona da Pisa sono due:
- la compagnia spagnola Vueling atterra all’aeroporto di Barcellona El Prat, 10 km a sud-ovest dal centro;
- la compagnia irlandese Ryanair atterra a Girona, più precisamente nel Comune di Vilobí d’Oymar – 12 km dalla città di Girona, circa 90 km da Barcellona -, e necessita di uno spostamento ulteriore in autobus o in treno verso la città catalana.
Complici i prezzi stracciati di Ryanair, per la nostra prima due giorni in Catalunya abbiamo scelto questa seconda opzione e dopo essere atterrati a Girona siamo saliti su un autobus della compagnia di trasporti Sagalés che al costo di 25 € a testa andata/ritorno (16 € solo andata) in 75 minuti ci ha portato alla Estació del Norte di Barcellona; 500 metri a piedi dalla fermata Arc de Triomf della Linea Rossa L1 della metropolitana.
Qui è iniziata la nostra avventura di due giorni a Barcellona!
Barcellona in 2 giorni: le prime ore
Il nostro weekend di due giorni a Barcellona inizia nel tardo pomeriggio di un giovedì di fine gennaio. Il tempo di lasciare le valige in un appartamento nel cuore del Barrio Gotico e iniziamo subito a girare! Prima tappa la Rambla: il viale più famoso di Barcellona, una delle strade più conosciute e trafficate al mondo, che da Plaza de Catalunya conduce direttamente ai piedi della statua di Colombo, a pochi passi dal mare.
La Rambla di Barcellona è un luogo pieno di sorprese e meraviglie; costeggiato da negozi, bancarelle, teatri, fontane, palazzi d’epoca, mosaici e artisti di strada e in cui, attraverso le vie laterali, si riescono a raggiungere punti nevralgici della città come Plaça Reial – una piazza di forma quadrata, piena di vita nelle ore diurne e in quelle notturne, che rappresenta il lasciapassare per il Quartiere Gotico e al cui centro svetta una fontana con due lampioni disegnati da Gaudì -, Palau Güell e il Mercat de La Boqueria. Uno dei mercati più famosi di Barcellona; un tripudio di colori, odori e sapori provenienti da ogni parte del mondo, perfetto per acquistare souvenir gastronomici da (ri)portare a casa.
Vista l’ora ci dirigiamo verso il quartiere di Sant Pere per cenare al Mercato di Santa Caterina; il mercato coperto più antico della città, costruito nella metà dell’Ottocento, che di sera si trasforma in ristorante con punti ristoro differenti pronti ad accontentare i gusti e i palati di tutti. Dopo cena i festeggiamenti per il compleanno di Marco continuano, ritorniamo nella città vecchia e facciamo tappa da Sub Rosa Cocktail Bar in Carrer d’en Rauric, per brindare con ottimi moscow mule a prezzi stracciati!
Cosa vedere a Barcellona in un weekend – Giorno 1
Antoni Gaudì e il modernismo catalano
Barcellona è grande e dispersiva ma il centro si riesce a visitare molto bene limitando gli spostamenti in metro allo stretto indispensabile e muovendosi a piedi. Il nostro consiglio è quello di acquistare un carnet 10 viaggi (T-Casual) al costo di 11,35 €, può essere usato contemporaneamente da più persone e per il nostro tour di due giorni è stato più che sufficiente. Nella giornata di venerdì, per esempio, abbiamo preso la metro per arrivare a Park Güell e da lì ci siamo mossi a piedi dedicando l’intera giornata alla scoperta dei palazzi e le opere di Gaudì.
I colori di Park Güell
Park Güell è l’enorme parco creato da Antoni Gaudì su incarico di Eusebi Güell a inizio Novecento. Un meraviglioso esempio di architettura del paesaggio caratterizzato da strutture surreali e sagome di animali ricoperte da piastrelle colorate. Raggiungibile in metropolitana attraverso la fermata della Linea L2 Vallcarca, attraverso delle scale mobili che portano sulla cima della collina o a piedi salendo gli gli scalini di una ripida gradinata; Park Güell nel corso degli anni si è trasformato da attrazione pubblica a parco privato accessibile solo previo acquisto di un biglietto che costa 10 € a persona.
Passeig de Gràcia e le case di Gaudì
Terminata la visita a Park Güell è possibile scendere a valle a piedi passando da Passeig de Gràcia; il grande vialone che separa i quartieri di Gràcia e l’Eixample e percorrendo il quale si incontrano via via i grandi capolavori dell’estro gaudiano. Alcuni meno noti, come Casa Vicens – la prima grande opera dell’architetto spagnolo, recentemente restaurata e riaperta al pubblico nel 2018 – e Casa Calvet – il primo edificio residenziale di Gaudì, oggi sede di un ristorante al pianterreno; altri ben più noti come Casa Milà – meglio conosciuta come Pedrera, ‘la pietraia’ – e Casa Battlò.
Visita a Casa Batllò: informazioni utili
Considerato il poco tempo a nostra disposizione abbiamo dovuto scegliere quali attrazioni visitare; fra le case progettate da Gaudì abbiamo scelto di visitare Casa Battlò. Situata in Passeig de Gràcia 43 e raggiungibile in metropolitana scendendo alla fermata Passeig de Gràcia con le linee L2, L3 e L4 della metropolitana, Casa Battlò rapisce gli occhi, il cuore e l’attenzione dei visitatori con una visita guidata multimediale che catapulta negli ambienti originari del palazzo dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2005.
L’esterno è rappresentato da una facciata giocosa e colorata, mentre gli interni sono un connubio di forme morbide e giochi di luce, continui riferimenti alla natura e libero sfogo all’estro dell’artista nella progettazione dei camini. L’ingresso a Park Güell ha un costo di 25 € a testa per gli adulti, gratuito per bambini di età inferiore a 7 anni.
Palau Güell
Continuando a camminare in direzione El Raval, in una traversa della Rambla, passiamo davanti a Palau Güell; il primo lavoro commissionato da Eusebi Güell ad Antoni Gaudí nel 1885, nonché una delle opere dell’architetto spagnolo nominate Patrimonio dell’UNESCO. Non lasciatevi ingannare dall’esterno tetro e cupo perché gli interni, a giudicare dalle foto viste su Internet, lasciano senza parole! Purtroppo non abbiamo potuto visitarlo a causa lavori di manutenzione e non vediamo l’ora di poter tornare a Barcellona per continuare il nostro tour.
Cosa vedere a Barcellona in un weekend – Giorno 2
La giornata di sabato comincia al mattino presto con la visita alla Sagrada Familia, la chiesa in eterna costruzione simbolo di Barcellona per eccellenza, frutto del genio gaudiano e tuttora in lavorazione; la fine dei lavori sembra prevista per il 2026. Costo biglietto base 20 €.
La Sagrada Familia
La Sagrada Familia nasce come tempio in stile gotico volto ad espiare i peccati della modernità di Barcellona. Presenta tre facciate, di cui una ancora in costruzione e per questo mi concentrerò sulle altre due, diverse fra loro e ricche di simboli:
- Facciata della Natività (retro), arazzo in pietra con figure scolpite e immagini della natura (natura dalla quale Gaudì ha preso spunto per la realizzazione di ogni sua opera);
- Facciata della Passione (fronte) rivolta verso Ponente e per la sua austerità contrappunto ai decori della natività (ritrae i diversi momenti della vita di Cristo, dall’Ultima Cena alla sepoltura, in una sequenza a S dal basso verso l’alto.
Da notare il crittogramma sulla sinistra che dà vita ad oltre 300 combinazioni di numeri il cui risultato è sempre 33, ovvero gli anni della morte di Cristo. La Navata Principale mostra costanti riferimenti al mondo naturale, a partire dalle colonne a forma di albero, giochi di luce quando il sole penetra dalle vetrate nelle belle giornate e la quasi totale assenza di forme piane.
I buchi nel pavimento che circondano l’area del tabernacolo permettono invece di intravedere la Cripta in cui è stato sepolto Gaudì e l’organo della Chiesa composto da quasi 1.500 canne.
La Cattedrale e l’Eglesia di Santa Maria del Mar
Il tour delle chiese di Barcellona continua con la Cattedrale – costo del biglietto di ingresso 3 € -, tradizionale contraltare della modernità della Sagrada Familia; e Santa Maria del Mar, chiesa in stile gotico sulla cui facciata campeggia il secondo rosone più grande del mondo dopo quello di Notre Dame a Parigi.
Due passi a Montjuic
Dopo un tour delle principali chiese di Barcellona, nel pomeriggio ci siamo recati a Montjuic; il polmone verde della capitale catalana situato in collina a 173 metri d’altezza s.l.m. Purtroppo il brutto tempo e il vento non ci hanno permesso di raggiungere il Castello, per cui abbiamo fatto una passeggiata attraversando l’Anello Olimpico realizzato per le Olimpiadi del 1992 e guardando ammirati l’imponente Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC), che regala una piacevole vista sulla città: di fronte a noi la fontana musicale, Plaza de España e l’Arena.
Visitare Barcellona: un conto in sospeso da recuperare
Due giorni per visitare Barcellona sono un tempo limitato ma sufficiente per innamorarsi della capitale della Catalogna; dei suoi ritmi frenetici, dei suoi sapori inconfondibili, dei suoi palazzi colorati e architettonicamente sorprendenti. Questo viaggio è stato solo l’antipasto, un assaggio di quello che Barcellona può offrire e di cui ancora molto dobbiamo scoprire. L’eredità lasciata da Gaudì agli spagnoli è tale da non poter essere esaudita in un fine settimana; abbiamo un conto in sospeso con la Pedrera, Casa Vicens, Palau Güell, la Barceloneta che non vediamo l’ora di saldare!
NB. Nonostante l’articolo originario sia stato scritto nel 2017, i prezzi di trasporti e attrazioni sono stati rivisti e aggiornati al 2020.