Ogni anno la solita domanda: che cosa facciamo a Capodanno? Questa volta la risposta istintiva è stata: andiamo via, prendiamoci 2 giorni tutti per noi e raggiungiamo una parte della Toscana che ancora non abbiamo visitato! Fra incertezze e sorrisi, ha preso così forma il nostro ultimo viaggio dell’anno: un Capodanno in Toscana fra Val di Chiana e Val d’Orcia, in un fazzoletto di terra racchiuso tra le province di Siena e Arezzo.
Capodanno in Val di Chiana: Arezzo e Cortona
Rinomata per la Chianina, la razza bovina che dà il nome al prelibato taglio di carne, la Val di Chiana abbraccia un territorio di oltre 800 km racchiuso fra Toscana, Umbria e Lazio e comprende al proprio interno ben 20 comuni. Siamo nel cuore di una valle alluvionale circondata da morbide colline, filari di cipressi e sterminati campi, attorno ai quali, nei secoli, sono sorte piccole grandi cittadine e strategiche roccaforti Medievali.
Cosa vedere in un giorno ad Arezzo
Fra le città più famose della Val di Chiana troviamo Arezzo; ricco comune della Toscana noto per la lavorazione dell’oro e dei metalli preziosi, che si erge fiero su un colle all’incrocio con quattro valli. Città natale di illustri personaggi della storia culturale italiana, Arezzo ospita sia la casa del Vasari – architetto e scultore che nel Cinquecento ha dato vita alla storia dell’arte – sia la casa del Petrarca – fondatore dell’Umanesimo e, insieme a Dante Alighieri e Giovanni Boccaccio, uno dei padri della letteratura italiana.
Ma cosa vedere in un giorno ad Arezzo? Oltre alle sopracitate abitazioni, la Fortezza Medicea, che regala una vista panoramica non da poco sulle vallate circostanti; Piazza Grande, detta anche Piazza del Vasari per la presenza dell’omonimo loggiato, l’Anfiteatro Romano, il Duomo o Cattedrale di San Donato, che custodisce all’interno la Maddalena di Piero della Francesca, e la Storia della Vera Croce, un ciclo di affreschi di Piero della Francesca conservato nella Cappella Maggiore della Basilica di San Francesco.
Mangiare e dormire ad Arezzo l’ultimo dell’anno, i nostri consigli
Per dormire: Mecenate 69, appartamento per 4 persone a circa 700 metri dal centro storico (120 Euro in 4). Comodo, pulito e personale gentile che ci ha fatto trovare in frigorifero una bottiglia di spumante per brindare all’arrivo del nuovo anno. Per mangiare: pranzo da Teorema del Gusto e cena da Cavour 42, entrambi in pieno centro, entrambi con cucina tipica, salumi nostrani, pasta fatta in casa e prodotti di qualità.
Mangiare a Cortona il primo dell’anno
Purtroppo Cortona, a causa di una pioggia battente, siamo riusciti a godercela davvero poco e a passeggiare velocemente lungo Via Nazionale; la strada principale da cui si dipartono in salita una serie di caratteristici vicoletti, per raggiungere Piazza della Repubblica – sede del Palazzo Comunale – e Piazza Signorelli – sede dell’omonimo teatro – per poi rintanarci nel Duomo – Cattedrale di Santa Maria Assunta -, prima di pranzare da Fett’Unta.
Fett’Unta è un locale del centro storico che prende il nome dalla tradizionale bruschetta toscana con l’olio buono in cui siamo incappati per caso e che si è rivelata essere una piacevole sorpresa. Il servizio è un po’ lento, buona l’insalata croccante di frutta secca e disidrata + mix di semi: manna dal cielo per riprendersi dal cenone di Capodanno!
Capodanno in Val d’Orcia: San Quirico d’Orcia e Bagno Vignoni
Di questo Capodanno in Toscana fra Val di Chiana e Val d’Orcia, la seconda è stata una piacevole conferma. Abbiamo viaggiato lentamente, cullati da morbide colline, distese infinite di campi coltivati a vite e ulivo, filari di cipressi alti e schietti. Abbiamo viaggiato in religioso silenzio, ammirando lo spettacolo della natura circostante: talmente perfetto nella geometria delle linee da risultare quasi irreale, sicuramente magico. Abbiamo viaggiato godendoci un romantico tramonto al cospetto della Cappella della Madonna di Vitaleta; uno degli edifici sacri più famosi della Toscana meridionale.
Per saperne ancora di più sulla Val d’Orcia leggi questo articolo
Visitare, dormire e mangiare a San Quirico d’Orcia
San Quirico d’Orcia è un piccolo borgo di origine etrusca che sorge sulla cima di una collina, a metà strada fra Pienza e Montalcino, nel cuore della Val d’Orcia. Dopo una passeggiata nel centro storico, che nonostante le antiche origini presenta una struttura urbanistica di stampo medievale – testimoniata dalle porte di accesso, la cinta muraria e le torrette di avvistamento -, vi suggerisco di entrare negli Horti Leonini: un giardino tardo rinascimentale, costruito nel 1575 da Diomede Leoni, privo di una villa signorile perché edificato per nobili e viandanti.
Per dormire: Il Violino (ex B&B, ora affittacamere); struttura con 2 camere da letto accoglienti e curate nei minimi particolari, che ci ha offerto la colazione nonostante non fosse più compresa nel prezzo (70€ a coppia). Per mangiare: Trattoria Osenna , enoteca in pieno centro, con un bel piatto di pici senesi e un buon bicchiere di vino.
Il nostro Capodanno in Toscana fra Val di Chiana e d’Orcia si conclude a Bagno Vignoni, frazione del comune di San Quirico che sembra uscita da una cartolina e rinomato centro termale, conosciuto dai tempi dei romani, in cui tutto ruota attorno alla grande vasca di Piazza delle Sorgenti.
Ci rimettiamo in macchina per riprendere la strada di casa, non prima però di aver scattato un’ultima foto a questa vallata Patrimonio Culturale dell’Umanità UNESCO. Percorrendo la S.S.2 in direzione Siena, facciamo tappa in uno dei luoghi più fotografati della nostra regione: sinuose colline dorate puntellate da gruppi di cipressi.
Lo sfondo più famoso di Windows X è raggiungibile seguendo queste coordinate: 43°03’45.6″N 11°33’31.86″E. Fatene buon uso!
5 commenti
Ti lascio giusto un aneddoto su Cortona che si lega al tuo racconto: via Nazionale è anche chiamata (anzi, a Cortona tutti la chiamano così) Rugapiana, perché appunto è l’unica strada in piano di tutto il centro storico.
Il resto mi auguro tu possa scoprirlo in un’altra fuga in una giornata migliore
Grazie Elisa! Me ne ricorderò e spero davvero di tornare presto a Cortona per scoprirla meglio 🙂