C’era una volta un castello da fiaba… e c’è ancora. Si chiama Rocchetta Mattei e si trova a pochi chilometri dalla città di Bologna, nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano. Scoperta per caso scrollando il feed di Instagram decido di prenotare al volo una visita guidata Rocchetta Mattei per il sabato successivo; in questo articolo vi racconto com’è andata!
Bologna insolita: visita guidata Rocchetta Mattei
La Rocchetta Mattei è uno dei castelli più belli e particolari che abbiamo in Italia. Arroccato sulla cima di una collina lungo la S.S. 64 Porrettana che collega Pistoia a Bologna, è visitabile soltanto su prenotazione durante il weekend accompagnati da una guida autorizzata.
Organizzare la visita al Castello di Grizzana Morandi
Costruita per volontà del Conte Cesare Mattei nella seconda metà dell’Ottocento, la Rocchetta Mattei è stata edificata sulle rovine di un antico castello medievale – la Rocca di Savignano -, nelle terre appartenute a Matilde di Canossa e agli imperatori Federico Barbarossa e Ottone IV di Svevia.
Posto in posizione strategica tra i fiumi Reno e Limentra, a 400 metri d’altezza sul livello del mare nel Comune di Grizzana Morandi, il castello è tutelato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e gestito dalla Cassa di Risparmio di Bologna – di cui Mattei è stato uno dei fondatori -, che l’ha acquistato nel 2005 e riaperto al pubblico dopo quasi 20 vent’anni.
Attualmente restaurato per il 60 %, il castello è visitabile solo su prenotazione nei giorni di sabato e domenica, dalle ore 10:00 alle ore 15:00, accompagnati da una guida. Costo della visita 10,00 € a persona.
Rocchetta Mattei: il castello dell’elettromeopatia
Il palazzone o pelaggio come lo chiamavano i contadini di Grizzana Morandi per le imponenti dimensioni, viene costruito su indicazione di Cesare Mattei a seguito della morte della madre a causa di un tumore.
Sfiduciato nei confronti della medicina e scettico nei confronti dei metodi che usati per curarla, il Conte si avvicina allo studio dell’omeopatia per dare vita all’elettromeopatia: una teoria alchemica che tenta di ristabilire l’equilibrio delle cariche elettriche del corpo per riportarlo alla neutralità. Motivo per cui la Rocchetta Mattei è nota anche come Castello dell’Elettromeopatia.
Lo stile imperfetto della Rocchetta Mattei
Durante la visita guidata Rocchetta Mattei scoprirete che si tratta di un’imponente edificio, attualmente visitabile solo per due terzi, che racchiude al proprio interno 3 stili architettonici molto diversi e apparentemente incompatibili fra loro: gli stili Liberty, Moresco e Medievale.
Lo stile moresco è un’arte islamica sviluppatasi fra l’XI e il XV secolo nell’area del Mediterraneo occidentale – in particolare nel sud della Spagna, in Andalusia, e in Maghreb – che ripropone nelle sue architetture giochi di luci e colori, effetti ottici e simmetrie. In Italia ne abbiamo due esempi: il Castello di Sammezzano a Reggello, vicino Firenze, e la Rocchetta Mattei, a Riola – Comune di Grizzana Morandi, vicino Bologna.
Mentre il castello di Sammezzano rispetta con precisione i caratteri di perfezione e purezza dello stile moresco, la Rocchetta Mattei lo contamina mescolandolo all’austerità dell’architettura medievale – visibile nelle 3 torri che svettano sul lato occidentale del cortile d’ingresso e nelle guglie – e ai dettagli decorativi dello stile Liberty disseminati in tutto il castello.
Bologna o Cordoba? La Cappella Damascata della Rocchetta Mattei
L’ingresso della Rocchetta Mattei è in stile arabeggiante. Una volta salite le scale e varcata la soglia d’ingresso, una porta con sopra inciso un sole – simbolo di forza – ci ritroviamo in un cortile scavato nella roccia, sormontato da un ippogrifo e di fronte a una ritta scalinata che conduce alla Cappella Damascata.
La Cappella Damascata della Rocchetta Mattei è una delle stanze più belle del Castello e richiama subito alla mente la Mezquita di Cordoba! Il bianco e il nero la fanno da padrone, così come i giochi prospettici; la cappella e le pareti sembrano inclinate ma in realtà, come ci spiega la guida, non si tratta alto che di effetti ottici e illusioni creati da un sapiente uso alternato delle pareti e delle tecniche pittoriche. Ne è un esempio lampante il soffitto che sembra forato e invece si tratta di un gioco creato da semplici garze dipinte.
Il Cortile dei Leoni
La Rocchetta Mattei catapulta i visitatori in un labirinto fatto di scale a chiocciola, mosaici, loggiate e stanze decorate. Un alternarsi continuo di stili architettonici che la rendono un luogo davvero ipnotico. Dalla Cappella Damascata, la visita guidata Rocchetta Mattei prosegue nel Cortile dei Leoni: uno spazio aperto con al centro una fonte battesimale al centro circondata da 4 leoni – simbolo di forza e integrità – che intende riprodurre l’Alhambra di Granada, come inciso su una delle pareti.
Si tratta dell’unico punto del castello decorato con piastrelle arrivate direttamente dalla Spagna, tutto il resto è opera dei contadini-artigiani dell’epoca.
La Sala dei Novanta
La Rocchetta Mattei è un luogo intriso di segni, simboli e messaggi nascosti che la rendono un’opera misteriosa. Come la Sala dei Novanta – adesso la biglietteria del castello -, una sala esagonale con 6 accessi e 6 sedie dove Cesare Mattei avrebbe voluto festeggiare i suoi 90 anni in presenza di altri 89 novantenni. Il 6 e il 9 sono numeri che ritornano costantemente nelle parole della guida che ci ha accompagnati durante la visita: uniti, infatti, danno forma al simbolo dell’infinito che è anche il simbolo della vita eterna.
La Sala della Pace
La visita guidata Rocchetta Mattei termina sulla torre su cui campeggia la grande cupola dorata a forma di cipolla, introdotta dopo la visita dello Zar di Russia. Ci troviamo in un’ala del castello composta da due stanze: una stanzetta con piccole finestre e soffitto a stalattiti realizzate con pagine di giornale dove risiedeva il Conte e la Sala della Pace, un omaggio alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Vetrate luminose, colore e dettagli in stile liberty fanno da cornice al lampadario di forma fallica che pende dal soffitto; ancora una volta un richiamo alla vita, ancora una volta un simbolo e un messaggio da decifrare.
Salutiamo la Rocchetta Mattei dando un’ultima occhiata a questo castello da fiaba, che ci ha ricordato le “Mille e una notte”. Incastonato nella roccia e reso ancora più magico dai colori dell’autunno, difficilmente lo dimenticheremo; difficilmente smetteremo di pensare alle cupole color oro, le torri e le torrette di forma geometrica, l’intreccio labirintico e ipnotico di camere e stili architettonici molto diversi fra loro.
Cosa aspettate a prenotare la vostra visita? Ogni prima domenica del mese l’ingresso è gratuito 🙂 Non ve ne pentirete!
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[…] di Grizzana Morandi, sulla strada provinciale che collega Pistoia a Bologna. Per saperne di più vi invitiamo a leggere questo articolo basato sulla nostra […]