Se avete seguito la nostra avventura su Facebook e Instagram, sapete già che abbiamo salutato il 2019 con un weekend a Matera: 48 ore, intense e suggestive, nella cornice dei Sassi e del Parco Nazionale della Murgia materana.
In questo articolo abbiamo riunito quello che c’è da sapere per organizzare un fine settimana nella Capitale Europea della Cultura 2019 e stilare un itinerario di viaggio che vi permetta di vedere il maggior numero di cose possibili.
Come raggiungere Matera
L’aeroporto di Bari è il più comodo per raggiungere Matera e offre ai viaggiatori una doppia alternativa:
- chi ha più giorni a disposizione (almeno 4), può noleggiare un auto e dirigersi alla scoperta della Città dei Sassi, i dintorni e le cittadine vicine – Matera, infatti, dista più o meno un’ora da Ostuni, Polignano a Mare, Alberobello e Altamura da un lato, Castel del Monte e l’alta Murgia dall’altro;
- chi a a disposizione solo un weekend, può salire su un autobus e in 60 minuti essere catapultato dritto al cuore della Gerusalemme d’Italia.
Per trascorrere il breve weekend dell’Immacolata – da venerdì 07 a domenica 09 dicembre 2019 – abbiamo scelto la seconda opzione e ci siamo affidati ad Aeroporti di Puglia, spendendo 6,80 € a testa andata/ritorno per raggiungere Matera.
Matera, breve storia della Gerusalemme d’Italia
Prima di raccontarvi cosa vedere a Matera in un weekend, è doveroso fare una premessa di carattere storico; perché il visitatore che si reca per la prima volta nella Gerusalemme d’Italia, non può restare indifferente alla storia che l’ha vista passare da prospero capoluogo della Basilicata durante il Rinascimento a città in declino nell’Ottocento, fino alla nomea di vergogna d’Italia negli anni Cinquanta del XX secolo.
Matera è un museo a cielo aperto, in cui sono ancora visibili i segni di un passato difficile e controverso. Le condizioni di vita precarie in cui vivevano i materani nel secondo dopo guerra vennero alla ribalta grazie a Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi; il romanzo in cui lo scrittore piemontese ha raccontato la dolente bellezza della Città dei Sassi e delle famiglie di contadini che vivevano nelle grotte insieme ai propri animali.
Matera divenne il simbolo della necessità di riscatto di un’Italia martoriata dalla guerra e nel 1952 gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. Mentre illustri architetti progettavano i nuovi alloggi, la parte antica della città si trasformò in città fantasma.
Oggi quella storia continua a vivere negli occhi di chi l’ha vissuta e nelle parole di chi la racconta. Quella che negli anni ’50 era stata definita vergogna nazionale, negli anni ’90 ha saputo rialzarsi: diventando nel 1993 il primo sito del Sud Italia Patrimonio dell’Umanità UNESCO e nel 2019 Capitale Europea della Cultura.
48 ore nella Città dei Sassi, guida pratica
Non si può parlare di Matera senza parlare dei suoi Sassi e sfatare uno dei più grandi miti al riguardo. I Sassi, infatti, non sono le rocce su cui sorge la Gerusalemme d’Italia; bensì i nomi di 2 quartieri della città vecchia: il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso.
Il Sasso Barisano
Il Sasso Barisano è il più grande e centrale dei due, nonché quello dall’aspetto più urbano perché le grotte non sono visibili dall’esterno, ma sempre nascoste all’interno delle abitazioni. Raggiungibile da Piazza Vittorio Veneto, oltrepassando gli scalini che conducono al Palombaro Lungo, il Sasso Barisano inizia con i resti della Chiesa del Santo Spirito, in cui affreschi religiosi risalenti all’VIII secolo convivono insieme alla struttura tipica delle case-grotta.
Cosa vedere nel Sasso Barisano
- Chiesa di San Pietro Barisano: la più grande delle chiese rupestri di Matera, nonché una delle più evocative, che abbiamo avuto occasione di visitare durante la partecipazione alla X° Edizione del Presepe Vivente di Matera.
- Chiesa di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù: grande complesso monumentale composto da un reticolo di decine di grotte, che durante l’anno di Matera Capitale Europea della Cultura ha ospitato la mostra dedicata a Dalì.
- Chiesa di Sant’Agostino: uno degli edifici religiosi più recenti di Matera, costruito intorno al XVI secolo. L’esterno è caratterizzato da un’imponente facciata tardo barocca, mentre l’interno conserva affreschi, decorazioni in pietra e l’accesso alla Chiesa rupestre di San Giuliano. Da non perdere, la vista sulla Gravina.
- Sassi in Miniatura: bottega artigiana che custodisce al proprio interno una minuziosa riproduzione di Matera e delle sue caratteristiche abitazioni in uno spazio di 12 metri quadrati. L’ingresso è gratuito.
- Casa Grotta di Via Fiorentini: pagando la cifra simbolica di 2,00 € potrete varcare la soglia di una delle tipiche abitazioni materane e scoprire come e dove vivevano le famiglie insieme ai propri animali.
Il Sasso Caveoso
Il Sasso Caveoso affaccia direttamente sulla Gravina: il canyon scavato e percorso dall’omonimo torrente, che ha dato vita al tessuto urbano dei Sassi e della Civita. Qui lo scenario si fa più selvaggio e il paesaggio rupestre e fanno capolino le caverne in cui nel XVI secolo abitavano i contadini immigrati dai Balcani. Non a caso il quartiere è conosciuto come arbëreshe, degli albanesi.
Cosa vedere nel Sasso Caveoso
Tre delle più significative chiese rupestri di Matera si trovano nel Sasso Caveoso e sono visitabili con l’acquisto di un biglietto unico gestito dalla Cooperativa Oltre l’Arte; con 7,00 € a testa (prezzi aggiornati al 2019) potrete entrare in:
- Chiesa di San Pietro Caveoso: affacciata sull’omonima piazza, è l’unica chiesa dei Sassi a non essere scavata nella calcarenite – il materiale di origine marina da cui sono composte le abitazioni di Matera – e ad affacciare sulla Gravina.
- Chiesa di Santa Maria de Idris: una delle più belle, particolari e affascinanti di Matera. Scavata nel fianco del Monte Errone o Monte Idris, all’esterno offre un punto di vista privilegiato sulla Gravina, la Civita e la Cattedrale; mentre all’interno custodisce una Madonna col Bambino del XVII secolo che a guardarla bene nasconde sotto di sé affreschi di epoche precedenti.
- Chiesa di Santa Lucia alle Malve: costruita nell’VIII secolo per ospitare un convento benedettino di sole donne, si sviluppa in 3 navate e sulle pareti conserva affreschi del XII secolo.
La Civita
La Civita è il nucleo abitato più antico di Matera. In posizione rialzata rispetto al resto della città, su un bastione naturale circondato dai Sassi, per secoli ha rappresentato il centro della vita politica, economica e religiosa di Matera. Non a caso è qui che troviamo il Duomo o Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio.
Se l’esterno della Cattedrale, costruita in stile romanico, si presenta pulito, austero e senza troppi fronzoli, con un imponente rosone centrale che sovrasta il portone d’ingresso; varcando la soglia, l’occhio viene subito catturato da svolazzi barocchi, capitelli romanici e un soffitto generosamente decorato.
Il Piano
Trascorrendo un weekend a Matera vi renderete presto conto che non ci sono soltanto grotte e chiese rupestri, ma anche palazzi barocchi, edifici ottocenteschi e vedute panoramiche sui sassi da togliere il fiato. Il modo migliore per scoprirlo è passeggiare per le strade del Piano: il quartiere storico più recente di Matera racchiuso fra Piazza Vittorio Veneto, Via del Corso e Piazza del Sedile.
- Piazza Vittorio Veneto è il cuore di Matera: quello in cui gli abitanti si ritrovano e i turisti vengono avvicinati da guide turistiche abilitate, pronte ad accompagnarli alla scoperta del luogo. Nata nella seconda metà dell’800, dopo l’abbattimento delle mura medievali, Piazza Vittorio Veneto ospita il Palazzo dell’Annunziata e i 300.000 volumi della Biblioteca Provinciale.
- Il Palombaro Lungo è la grande cisterna idrica ipogea costruita nel Cinquecento sotto Piazza Vittorio Veneto, simbolo dell’imponente sistema di gestione delle acque valso a Matera l’inserimento fra i siti italiani Patrimonio dell’UNESCO.
- La Chiesa del Purgatorio cattura l’attenzione dei passanti con la facciata piena di teschi e i numerosi riferimenti al tema della morte. Realizzata in stile barocco, con un portone verde incastonato nella singolare facciata convessa, ogni venerdì ospita riti ortodossi.
- La Chiesa di San Francesco d’Assisi presenta un’imponente facciata tardo barocca che richiama le architetture leccesi ma a ben vedere nasconde una storia più antica, che l’ha vista sorgere su due chiese ipogee raggiungibili tramite la botola di una delle cappelle. Purtroppo l’accesso alle chiese ipogee è chiuso al pubblico.
- Piazza del Sedile è il centro della vita culturale e amministrativa di Matera, nonché il punto d’incontro dei Sassi. Fermi al centro della piazza, occhi all’omonimo Palazzo, sulla sinistra vedrete un arco con delle scale che conducono al Sasso Caveoso. Ma vi basterà voltare le spalle al Palazzo per ritrovarvi di fronte a un secondo arco, oltrepassando il quale vi ritroverete immersi nel Sasso Barisano.
- Palazzo Lanfranchi, dismessi i panni di seminario vescovile nel 1882, oggi ospita il Museo di Arte Medievale e Moderna e il Centro Carlo Levi; nonché una delle più belle vedute su Matera dall’antistante Piazzetta Pascoli.
Matera, i dintorni e le visite guidate
In un weekend a Matera si possono vedere tantissime cose; camminare in lungo e in largo per i Rioni del centro (in 48h ne abbiamo percorsi quasi 50!), ma anche addentrarsi nella Gravina pugliese e nella Murgia materana – le due aree naturali che abbracciano Matera e si fanno portavoce di una storia antichissima.
A nostro avviso, la cosa migliore è farsi accompagnare da una guida turistica autorizzata. Vi permetterà di conoscere il passato di Matera, scoprire curiosi aneddoti e cogliere particolari che rischiano di sfuggire anche all’occhio del visitatore più attento.
Diverse sono le compagnie che offrono il servizio e si trovano quasi tutte in Piazza Vittorio Veneto. Il costo di una visita guidata di circa 2 ore e mezzo, sia fra i Sassi che nel Parco della Murgia, si aggira intorno ai 25,00 € a persona. Fidatevi, è un’esperienza che vale assolutamente la pena fare!